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Progetto "LESSICO PER LA REPUBBLICA: dall’autogoverno comunale all’Europa unita"

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La Repubblica nacque in Italia attraverso il referendum istituzionale del 2-3 giugno 1946, il quale legittimò l’elezione e l’attività dell’Assemblea Costituente nella stesura della Costituzione. Dopo il “triennio giacobino” di fine Settecento e la Repubblica Italiana di inizio Ottocento, un assetto repubblicano non compariva sulla scena italiana da quando la ridestata Repubblica di Venezia nel 1848 e soprattutto la Repubblica romana del 1849 erano state abbattute per mano straniera. Assurto allora a forma di governo con una profonda valenza etico-giuridica (grazie soprattutto alla Costituzione della Repubblica Romana e al decisivo apporto di Giuseppe Mazzini), l’ideale repubblicano divenne parte costitutiva dell'dentità italiana già nell’Italia monarchica e fondamento della rinascita democratica nel secondo dopoguerra. Il progetto si colloca nell’orizzonte di una “Italia civile” che voglia colmare i propri vuoti di memoria e che necessita di un dialogo rinnovato tra le diverse generazioni, mettendo a fuoco contraddizioni e problemi intorno a parole il cui senso possa essere compreso e condiviso. Si riflette con un metodo storico sui linguaggi della cittadinanza e del costituzionalismo civile (idee e istituzioni, narrazioni e luoghi di memoria, simboli e
rituali) grazie a cui indagare la permanenza nel tempo presente dei fattori genetici della nazione repubblicana e la loro incidenza nei costumi delle giovani generazioni. Il progetto si muove entro due direttive principali: l’analisi delle forme e dei linguaggi politici di tradizione repubblicana e lo sviluppo di iniziative di Public History per la divulgazione delle ricerche in corso. Si guarda alla Repubblica come un’istituzione partecipativa: le radici e la legittimazione di una comunità consapevole e coesa. Dobbiamo chiederci però per quali motivi il momento, la tradizione e le culture della “Res pubblica” non siano divenute la radice di un effettivo sentimento repubblicano e come supplire alla necessità di un lessico capace, nel rinnovarne le narrazioni e le interpretazioni, la simbologia e le immagini, di ricongiungersi ai diritti soggettivi, al “vissuto” sociale e culturale tanto delle comunità come dei gruppi generazionali, i giovani in primo luogo. Il quesito riecheggia nel discorso pubblico e riguarda le rappresentazioni di una effettiva "nazione repubblicana".
Attraverso una lente storico-culturale, il progetto contribuisce a ravvivare e mettere in circolazione – in primo luogo nelle scuole superiori e nelle nostre università - i caratteri identitari della Repubblica (le libertà individuali, il rapporto tra le generazioni, i diritti e i doveri dei cittadini secondo la nostra Costituzione, la giustizia sociale, l’apprendistato e l’educazione repubblicani, il rifiuto della guerra come fondamento delle relazioni internazionali). Ci si interroga attraverso i molteplici linguaggi del “fare storia” sul processo di costruzione dello Stato Nazionale nel lungo periodo e quindi sull’“invenzione della democrazia” nel caso italiano, attraverso la Repubblica nata nel 1946 e la Costituzione entrata in vigore nel 1948. Si narrano e si rappresentano i principi di libertà, i diritti umani riconquistati alla tavola dei valori universali, le pratiche di partecipazione e le forme della rappresentanza che compendiarono le sfide comuni ai paesi europei che fuoriuscivano dalla guerra e che avrebbero condiviso il processo di costruzione di quella che oggi è l’Unione Europea. L’Italia democratica ha necessità di rielaborare i linguaggi del patriottismo repubblicano nell’orizzonte della religione civile europea, che vanno indagati senza dissimulare sia la frammentata e ideologizzata idea di nazione che si impose nella lotta politica del dopoguerra sia gli interrogativi attualmente diffusi tra i cittadini sul futuro dell’Europa unita.

Sito dell’unità principale di ricerca: https://www.leragionidellarepubblica.it/gruppo-di-ricerca/

Responsabile del progetto per l’Università di Pavia:
Prof. Marco Barducci

Collaboratori del progetto:
Prof. Arianna Arisi Rota
Prof. Bruno Ziglioli
Prof. Elisabetta Colombo
Prof. Francesco Torchiani
Prof. Silvia Illari
Dott. Christopher Calefati
Dott. Corrado Di Benedetto